Guida alla lettura ottica

[08] Autonomia? Si, grazie!

Non tutte le soluzioni di lettura ottica consentono di procederne autonomamente alla configurazione. 

Alcuni software richiedono necessariamente l’intervento del fornitore in caso di qualsiasi modifica, anche banale; altri includono funzionalità di configurazione che richiedono skills tecnici elevati, e che risultano pertanto inutilizzabili ai più; altri software includono tool efficaci per poter configurare in autonomia nuove applicazioni di lettura, coniugando la possibilità di avvalersi di comode interfacce e funzionalità di scripting avanzate. 

La realtà è che purtroppo non esiste un software in cui è già previsto tutto ciò che si desidera! E’ importante quindi che un buon sistema di lettura ottica abbia ampie possibilità di personalizzazione, così che si riesca ad adattarlo alle proprie esigenze col minimo sforzo possibile.

Un primo livello di personalizzazione può avvenire di solito in modo “visuale” modificando tutta una serie di impostazioni e parametri attraverso l’interfaccia utente. Tuttavia un tipo di personalizzazione più spinta non può che avvenire mediante l’uso di linguaggi di scripting o API (Application Programming Interface) che consentano di modificare il comportamento standard dell’applicativo e di ampliarne le funzionalità. Se ad esempio si desidera un output non standard, con un tracciato record particolare, oppure se si desidera usare delle logiche custom per decidere quali dati debbano andare in correzione e quali no, magari implementando particolari routine di auto-validazione dei dati, ecco allora che è indispensabile che sia prevista la possibilità di intervenire senza richiedere l’intervento della software-house che ha sviluppato il prodotto, così da poter essere davvero indipendenti. Se a questo aggiungiamo i vincoli sempre più stringenti inerenti la privacy sui documenti, la possibilità di avvalersi di un prodotto che ci renda autonomi nelle attività di configurazione diventa una assoluta necessità.